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venerdì 21 settembre 2007

Internet e politica sempre più a braccetto






MySpace ed Mtv hanno annunciato ieri che ospiteranno, sui propri siti, una serie di dibattiti con i candidati alla presidenza degli Stati Uniti. Il primo, che si terrà il 27 settembre prossimo presso l’Università del New Hampshire e vedrà protagonista il democratico John Edwards, sarà moderato da un giornalista di Mtv News e uno del Washington Post.

La novità, appunto, è che i dibattiiti andranno in onda contemporaneamente anche su MySpace e Mtv.com con gli utenti che, nel frattempo, saranno in grado di scrivere commenti, rispondere a sondaggi e di inviare le proprie domande in tempo reale. La parte forse più interessante dei dibattiti è quella del sondaggio, che permetterà attraverso un widget, di inviare in tempo reale la propria approvazione o disapprovazione alle risposte del candidato.


Poco tempo fa la Cnn aveva lanciato una partnership con YouTube, mentre dall’altra parte del mondo, in Australia, Google ha lanciato un sito in cui inserirà video, opinioni, dibattiti, biografie dei candidati per le elezioni presidenziali di fine anno.

L’utilizzo di internet, così, sembra essere diventato uno dei mezzi principali per fare politica, anche in Italia. Walter Veltroni ha aperto il suo Twitter, ormai ogni politico ha un blog, questi giorni sempre un blog (quello di Grillo) sta mettendo in difficoltà maggioranza e opposizione. Quello che ci chiediamo è quanto possa giovare una comunicazione politica fatta in questo modo.

Voi cosa ne pensate? Credete che dibattiti come quelli che andranno in onda su Mtv/MySpace porteranno anche l’elettorato giovanile ad essere un po’ più attento e reponsabile nelle proprie scelte, oppure, invece, credete che internet sia solo uno dei tanti mezzi con cui i candidati si confrontano, ma che poi vengono accantonati una volta vinte le elezioni?

giovedì 26 luglio 2007

MySpace, scovati altri 29mila "sex offenders"






Ne avevo già parlato un po’ di tempo fa, ma sembra che il fenomeno si stia allargando a macchia d’olio. I responsabili di MySpace hanno scovato oltre 29mila “sex offenders” (cioè persone condannate per reati sessuali) con profili registrati sul famoso sito di social networking.

MySpace, società di proprietà di News Corp., al momento ha annunciato di aver cancellato oltre 7mila profili su un totale di 180 milioni, ma purtroppo siccome in rete la propria identità non può essere verificata da nessuno, è probabile che chi si è visto il proprio account cancellato si sia reiscritto con generalità diverse.

Continua dunque la polemica negli Stati Uniti sull’uso della rete da parte dei minori . Ma trovare una soluzione, almeno al momento, sembra cosa non proprio facile.

giovedì 19 luglio 2007

Il re della rivoluzione musicale online? Jobs






Il re indiscusso della rivoluzione musicale online? Senza dubbio Steve Jobs, Ceo di Apple. A decretarlo, la rivista americana Blender, che lo ha messo in cima alla lista delle 25 persone più influenti nel settore. Una lista creata con l'intenzione di mostrare chi dirige e influenza il fenomeno della musica in rete.

Steve Jobs, con l'iPod, l'iTunes Music Store e ora l'iPhone ha creato una vera rivoluzione nel settore. In particolare, l'iTunes Music Store, con i suoi prezzi relativamente bassi, ha costituito un grosso passo in avanti nell'acquisto online di brani mp3 in modo legale.

In seconda posizione si trovano poi Tom Anderson e Chris DeWolfe, fondatori del social network MySpace, mentre gli ideatori di YouTube Chad Hurley e Steve Chen si piazzano al terzo posto "per aver fatto diventare il loro sito - questa la motivazione - quello che prima era Mtv".

sabato 16 giugno 2007

Scaricare i brani di MySpace






Avete trovato un gruppo musicale che vi piace su MySpace e volete scaricare la loro musica? Niente di più semplice: MySpaceMP3 è un sito che permette, in maniera molto immediata e veloce, di selezionare un artista e scaricare in pochi click tutte le canzoni che ha deciso di condividere sulla Community.

Dopo aver inserito in nome della band (facilmente rintracciabile perché è ciò che segue http://www.myspace.com/...) il sistema offre la lista dei brani. Una volta scelto il brano, basterà premere il tasto destro del mouse per scaricare. Utile, no?

giovedì 14 giugno 2007

Scaricare i brani di MySpace






Avete trovato un gruppo musicale che vi piace su MySpace e volete scaricare la loro musica? Niente di più semplice: MySpaceMP3 è un sito che permette, in maniera molto immediata e veloce, di selezionare un artista e scaricare in pochi click tutte le canzoni che ha deciso di condividere sulla Community.

Dopo aver inserito in nome della band (facilmente rintracciabile perché è ciò che segue http://www.myspace.com/...) il sistema offre la lista dei brani. Una volta scelto il brano, basterà premere il tasto destro del mouse per scaricare. Utile, no?

lunedì 11 giugno 2007

MySpace pieno di pervertiti?






Lo slogan internazionale di MySpace è "A place for friends". Ma a volte, purtroppo, si possono fare anche cattivi incontri e sembra che pedofili e adescatori di giovanissimi stiano sfruttando sempre più la Community per fare "nuove conoscenze".

Per rendersi conto della vastità del problema basti pensare che secondo un'inchiesta solo in Kansas oltre trecento persone condannate per reati sessuali sono registrate alla community. E la lista include solamente coloro che hanno inserito in fase di registrazione al sito il proprio nome e cognome reale.

La campagna era partita dopo una lettera di otto stati Usa, che avevano chiesto agli amministratori del sito di poter fare una ricerca nel database: solo nel 2006, infatti, i tribunali hanno affrontato oltre cento casi di crimini sessuali partiti da una conoscenza su MySpace, soprattutto da parte di adulti che cercavano di adescare giovanissimi/e.

La società e le associazioni di genitori (ricordiamo che MySpace negli Stati Uniti e non solo è diffusissimo) stanno cercando di mettere in atto numerose campagne per buttare fuori dalla Comunità pedofili e maniaci, anche se purtroppo non è semplice.

Dunque, per i più giovani, le regole sono sempre le stesse: diffidare da chi non si conosce e fa richieste strane, tra cui ad esempio poter avere il numero di cellulare o il proprio indirizzo. Sembrerà ovvio, ma purtroppo sono in moltissimi, ancora, a "cascarci".

giovedì 3 maggio 2007

Disney lancia un "MySpace" per bambini






La Walt Disney Company ha lanciato, per ora solo negli Stati Uniti, un nuovo servizio, Diney XD, studiato appositamente per i bambini e ragazzi al di sotto dei 14 anni.

Il servizio, utilizzabile solamente con il controllo di un genitore, permetterà ai ragazzi di costruirsi un proprio spazio online del tutto simile a quello di MySpace. L'unica differenza è che si potranno utilizzare solamente contenuti ritenuti "sicuri" (tra questi, giochi, video e musica pubblicati dalla stessa Disney) e non sarà possibile scrivere parolacce, volgarità e così via.

Interessante anche il servizio di chat protetta e scambio di messaggi, utilizzabile solo con la supervisione dei genitori.

sabato 28 aprile 2007

Anche MySpace sbarca in Cina






E così anche MySpace, una delle più grandi community virtuali del mondo, è riuscita a sbarcare in Cina. La notizia arriva dopo mesi di rumors e speculazioni intorno ai piani della società controllata da Murdoch, che ha annunciato ufficialmente di entrare nel web cinese, andando così a solleticare i 137 milioni di utenti internet all'ombra della Grande Muraglia.

Ma come hanno fatto i "furbacchioni" di News Corp. ad ottenere una licenza dal governo cinese? Semplice: MySpace China si presenta come una "compagnia locale" nella quale News Corp. di Murdoch è solo uno degli investitori.

"Il nostro team di Pechino - ha spiegato Luo Chuan, un passato alla Microsoft e ora Ceo di MySpace China - ha la possibilità di prendere decisioni su qualsiasi cosa, dai modelli operativi alle piattaforme tecnologiche alle strategie per il prodotto. Siamo uguali a tutte le altre multinazionali".

MySpace China, dunque, nasce con un forte personalizzazione e identità locale: una scelta vincente, considerando le tante compagnie che cercano di entrare in Cina e sono poi costrette a rinunciare.